Non
parliamo più...e allora ti scrivo questa lettera.
Come,
non ti ricordi chi sono?
Sono
quella che serve in tavola mentre tu cerchi di cenare, immerso in un
mondo fatto di urla e risate, tra un "mi passi, mi tagli, mi
versi, per favore!".
In
realtà sto esagerando...spesso parliamo, ma è sempre una gran fatica
finire i discorsi interrotti a ripetizione da questioni urgenti, come
risse da sedare o compiti da spiegare.