Di nonni e lenzuola


Parte del nostro rituale mattutino è la visita ai nonni. Dopo aver portato Lily e BB a scuola, dopo aver salutato il treno Mantova-Verona delle 8:07 alla stazione del paese, dopo aver comperato il pane, io ed Elia portiamo il giornale ai nonni e stiamo lì mezz'ora in loro compagnia. Anche lì i rituali non mancano (e forse ci tengono più i nonni che Elia stesso ;-D) si mangiano i cereali, si sbucciano noci e mandarini, si cercano caramelle e cioccolatini nascosti, si osserva il nonno che si fa la barba, si mostrano le proprie "bravure" e si urlano a ripetizione le nuove parole imparate. 
Quando Lily e BB erano piccole ero molto impaziente, spesso desideravo saltare questo rituale e correre a casa a fare i letti e cominciare a cucinare...le cose da fare sono tante per una mamma con bimbi piccoli!
Ora invece sto apprezzando tanto questi momenti...quante cose che si imparano dai vecchi (permettete questo termine, "anziani" mi sa tanto di freddo e impersonale!),
che tesoro prezioso per i miei figli poter attingere dalla loro conoscenza di vecchie filastrocche e modi di fare di una volta, dalla tradizione e dal dialetto, dall'affetto incondizionato  e dai vizi che solo in nonni possono permettere. 



I bambini imparano tanto, ma anche io imparo, sarà che io i nonni li ho avuti a centinaia di chilometri di distanza e li ho vissuti poco (ma anche così ho un loro retaggio nel sangue, sono sicura!). 
Una lezione per me sicuramente è che dopo oltre 50 anni di matrimonio sono ancora insieme, e so che non sono sempre rose e fiori, come per ogni coppia. 
Mi ha colpito un aneddoto che circola in rete da un po' e che dice pressappoco così: 
A una coppia di anziani, al loro 60esimo anniversario, hanno chiesto come ha fatto a durare così a lungo il loro matrimonio. La semplice risposta è stata questa: "Siamo cresciuti in un'epoca in cui le cose rotte non si buttavano, ma si riparavano".
Questa è una lezione profonda che i miei "vecchi" (genitori, suoceri, nonni, zie) mi hanno sempre insegnato: se è rotto, aggiustalo! Tira fuori il risvolto per allungare quei pantaloni, metti una toppa su quel maglione, trasforma quelle tende in copri cuscino, cuoci le mele guaste e fai marmellata, metti insieme gli avanzi e fai polpette. In una società dell'usa e getta questi sono messaggi anticonvenzionali, ma che facciamo bene a riscoprire, sia per necessità, con la crisi che imperversa, sia per amore del nostro pianeta. 
E proprio in quest'ottica sono nate anche le mie nuove lenzuola


Comode da tuffarcisi sopra!!!
Era tanto che mi servivano delle lenzuola nuove, quelle invernali con il copripiumino matrimoniale, che sapete non è che costino proprio poco se le vuoi di cotone decente, e così rimandavo di anno in anno, perchè c'è sempre qualcosa di più importante da acquistare. 
Poi un giorno mia suocera mi regala delle vecchie lenzuola della zia Pia (andata in cielo il mese scorso purtroppo, anche lei parte della schiera dei "miei vecchi") e mi da la dritta: cucile insieme e così avrai il copripiumino che ti serve! 
Così ho fatto, ho cucito insieme un lenzuolo bianco ereditato da mia nonna insieme ad uno lillà della zia Pia, e il risultato è stato sorprendente: delle lenzuola duble-face, che sanno di nonni e Dash, che mi rallegrano gli occhi e mi scaldano il cuore ogni volta che mi ci infilo sotto.